Tra le numerose fonti energetiche alternative rinnovabili non fossili, per cercare di produrre sia energia elettrica che quella termica, trova posto anche il biogas, un biocombustibile gassoso.
E’ una fonte diversa che si avvale di tutta una serie di vari tipi di gas, anche se in modo particolare di metano, ma ottenuti in una maniera singolare.
Esso si genera in assenza di ossigeno dalla fermentazione batterica dei rifiuti organici derivanti dalla decomposizione dei vegetali o da quella dei resti di animali, nonché dal loro letame e dagli scarti della lavorazione di attività umane.
Tutto il materiale viene accumulato in apposite strutture, per evitare eventuali dispersioni nell’ambiente circostante,o nei fermentatori chiusi che possono produrre ingenti quantità di biogas, che sarà trasformato in energia elettrica e termica.
I batteri che decompongono il materiale organico, producono miscele di vari tipi di gas naturali, tra cui anidrite carbonica, idrogeno molecolare e metano.
Gli impianti a biogas sono una soluzione all’avanguardia nel settore del riscaldamento e della produzione di energia, infatti il gas metano prodotto con questo sistema trova anche utilizzo nella combustione di caldaie per il riscaldamento domestico,
Il vantaggio principale per l’ambiente è che la produzione di anidrite carbonica prodotta durante la combustione è la stessa CO2 che viene assorbita dalle piante o assunta indirettamente dagli animali, inoltre il biogas va a ridurre nell’aria la quantità di gas metano, uno dei più pericolosi gas serra, derivante dalle carcasse decomposte.
In Italia questa energia alternativa è ancora in fase iniziale, al contrario dei paesi freddi del Nord Europa, dove gli impianti sono diffusi ed attivi grazie alle moderne tecnologie. L’impatto ambientale è un tema in forte crescita. Un interesse che sconfina anche nell’architettura. Vi consigliamo il sito dell’ingegner Matteo Monosi, per approfondire il tema della bioedilizia e delle strutture in legno in Salento.