L’Arte-terapia mediante l’uso di materiali pittorici, aiuta a sviluppare nell’individuo le sue capacità di comunicazione e relazione, recuperando il suo sviluppo sul piano cognitivo, affettivo e psicosociale.
L’arte terapia nasce intorno agli anni quaranta dall’unione dell’arte con la psicoanalisi, formando un modello unico nel quale le due discipline si fondono perfettamente.
Viene usata prevalentemente in ambito educativo e formativo, ma anche in quello sanitario e riabilitativo, la si può iniziare a qualunque età, non serve una particolare predisposizione e tanto meno una tecnica specifica o una vena artistica, buoni risultati si ottengono nel recupero dei tossicodipendenti, con i bambini e con gli anziani.
Questa tecnica prevede lo studio dei processi psicologici, che intercorrono nella persona nel relazionarsi con il mondo interno ed esterno, usando il proprio potenziale creativo per affrontare blocchi psicologici, disagi psichici o relazionali.
Attivando delle risorse che ognuno possiede, ma che ignora, si può elaborare il proprio vissuto, dandogli una dimensione ed una forma che si può trasmettere agli altri.
In un laboratorio si possono intraprendere diversi percorsi, come la pittura, il collage, il semplice disegno, la lavorazione di materiali come la creta o la terracotta, dedicarsi alla scrittura creativa, come la narrazione di storie, suonare uno strumento, ma anche danza e teatro.
Secondo Jung “L’arte arriva dove non può la parola”, infatti questo approccio non verbale è una via d’accesso all’inconscio e presuppone che ad un processo creativo corrisponda un miglioramento della qualità del vissuto.
L’importante è poter esprimere se stessi, liberare le proprie emozioni e comunicare liberamente con gli altri, valorizzando i mezzi personali di cui si dispone e potenziare il processo trasformativo, facendo si che vi sia la giusta integrazione tra l’inconscio ed il conscio.